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La 32esima edizione di “Tipicità” fa di Fermo il cuore delle Marche: 180 eventi, ospiti da tutto il mondo e uno sguardo a Expo 2025

ANCONA - Dalla Sala Verde di Palazzo Leopardi sono state condivise in diretta tutte le novità che dall'Italia e dal mondo animeranno il nuovo appuntamento del festival made in Marche che si terrà dal 9 all'11 marzo 2024
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Da destra: il direttore di “Tipicità” Angelo Serri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, il direttore generale di “Banco Marchigiano” Massimo Tombolini

di Leonardo Nevischi

 

Dal 9 all’11 marzo 2024 la città di Fermo si trasformerà nel quartier generale della trentaduesima di Tipicità, nella quale le identità locali saranno vetrina internazionale delle Marche e dell’Italia di qualità, confrontandosi con altri paesi di rilevanza mondiale come Giappone (ospite d’onore), Ucraina, Francia, Germania, Sud Africa, Cina, Emirati Arabi Uniti e Gambia.

E proprio questa mattina, presso la Sala Verde di Palazzo Leopardi, ad Ancona, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del Festival made in Marche alla quale hanno partecipato il direttore di Tipicità, Angelo Serri, il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro e il direttore generale di Banco Marchigiano, Massimo Tombolini. Immancabile anche il contributo del presidente regionale Francesco Acquaroli, che insieme ad un gruppo di 153 realtà pubbliche e private ha collaborato per la riuscita di questo evento di promozione della Regione Marche. «Sono poche le manifestazioni che riescono a mettere d’accordo tutti e Tipicità è una di queste – ha sottolineato il presidente delle Marche -. Riuscire ad unire tutti i territori e i soggetti che ne fanno parte non è semplice. Tipicità è una bella vetrina delle Marche, che si è consolidata e va al di là della mera esposizione perché racconta la cultura della nostra identità più profonda, dalla manifattura all’enogastronomia, passando per l’artigianato, i territori e i paesaggi. Si è riusciti a creare un contenitore che non si limita ai tre giorni ma che gira all’interno della regione con continuità riuscendo ad essere fonte di ispirazione ed espressione delle nostre bellezze anche all’estero. Credo che questo sia molto apprezzabile perché ci aiuta nella destagionalizzazione. Sosteniamo questa iniziativa e cerchiamo di aiutarla a crescere perché può diventare un patrimonio importante della nostra regione, più di quanto già lo sia oggi. Nei nostri limiti di bilancio e di legge siamo contenti di contribuire perché siamo certi che con la nostra partecipazione faremo crescere le Marche. Trentadue edizioni sono tante: questo significa che dietro non c’è solo grande intuizione ma una grande organizzazione».

Ed a proposito di organizzazione è stato proprio il direttore di Tipicità, Angelo Serri, a snocciolare le novità del festival. «L’evento si conferma un grande contenitore di eventi: abbiamo fatto più di un passo avanti rispetto alla pandemia. Ci sono 180 appuntamenti che parlano di territorio, offrono presentazioni, show-cooking e laboratori per delineare il futuro del nostro territorio – ha spiegato Serri -. Sette regioni italiane coinvolte con diversi ruoli e ben 9 realtà straniere: tra queste ci sarà l’Ucraina, omaggio fortemente voluto dal comune di Fermo, e il Giappone, con cui stiamo portando avanti un percorso già avviato con Tipicità in Blu. L’obiettivo è l’Expo universale di Osaka 2025, ben dieci anni dopo di quello di Milano. Il Giappone è un territorio molto sensibile al made in Italy sia per quanto riguarda il cibo sia per il design e la moda. In mezzo, a novembre, avremo la settimana della cucina italiana nel mondo (sempre ad Osaka)». Ma a presentare la vera perla di Tipicità 2024 è stato l’assessore regionale Andrea Maria Antonini, coordinatore nazionale delle regioni in vista dell’Expo, che porterà a Fermo Mario Vattani, commissario per il padiglione italiano a Expo 2025: «Sarà una grande opportunità per la nostra regione perché per la prima volta assoluta  presenteremo il padiglione Italia di Expo 2025».

Da destra: Angelo Serri, l’assessore regionale Andrea Antonini, il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, l’assessore di Fermo Annalisa Cerretani

Durante la tre giorni saranno presenti anche molti volti noti del piccolo e grande schermo e, tra gli eventi, ci sarà spazio anche per la proiezione del film “Mia” con la Fondazione Marche Cultura. Cinema, televisione, ma non solo: «Sarà presente anche il Ceo di Diesel» è stato lo spoiler di Serri. Ospiti che mettono l’acquolina in bocca al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro che si è soffermato sull’evoluzione di Tipicità: «Quando ho iniziato a fare il sindaco entravo in questo grande evento in cui c’era una fortissima prevalenza di cittadini fermani, oggi invece è diventato una manifestazione delle Marche e la folla viene da tutta la regione e anche da quelle limitrofe. Questo è il fattore veramente vincente di un evento che si sta affacciando ad una conoscibilità sempre maggiore».

«Una regione come la nostra ha l’esigenza di creare sinergia sulle varie iniziative che vengono messe in campo – è stato il commento del direttore generale Banco Marchigiano, Massimo Tombolini (project partner) -. Crediamo che turismo e valorizzazione del territorio contribuiscano a creare crescita economica. Abbiamo il 3,5% del Pil investito sul turismo e a livello nazionale il dato raddoppia, il che significa che dobbiamo fare ancora molto per colmare questo gap. Per riuscirci dobbiamo muoverci in sinergia e da parecchi anni  Tipicità ha questa caratteristica: se continuiamo così penso che potremmo dare un forte contributo alla nostra terra».

Prima di dare appuntamento a sabato, a chiudere la presentazione ci ha pensato l’assessore al turismo di Fermo, Annalisa Cerretani: «Siamo orgogliosi di avere Tipicità a Fermo. L’energia non è mai mancata, nemmeno in tempi di pandemia con l’edizione Phygital. Abbiamo lavorato tantissimo per riproporre la trentaduesima edizione, ma dopo i tre giorni non lasceremo gli imprenditori da soli perché Tipicità è 365 giorni l’anno ed è per questo che lanceremo anche il Gran Tour delle Marche».


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