Come annunciato nei giorni scorsi, i sindaci del cratere delle quattro regioni terremotate (Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio) si sono dati appuntamento per mercoledì 15 gennaio a Roma. Prima, intorno alle 10, nella sala convegni del Pio Sodalizio dei Piceni, poi a Montecitorio per incontrare interlocutori del Governo e riportare tutte le problematiche, che sono tante, dei territorio colpiti dal sisma del 2016/2017. La riunione sarà presieduta da Maurizio Mangialardi, coordinatore nazionale dei presidenti delle Anci regionali.
La disperazione dei terremotati (foto Vagnoni)
«Se abbiamo un decreto dedicato al sisma del centro Italia lo dobbiamo all’azione dell’Anci -spiega Mangialardi, che è anche presidente Anci Marche-. Lo consideriamo un punto di partenza anche se ridimensionato rispetto alle nostre aspettative e giuste rivendicazioni. Continuiamo a lavorarci contando di poter incidere con i decreti attuativi».
All’assemblea interverranno anche Gianguido D’Alberto, presidente di Anci Abruzzo, Riccardo Variane per il Lazio e Francesco De Rebotti per l’Umbria. Obiettivo, trovare una sintesi per proseguire il confronto col Governo Conte.
«L’incontro -ricorda Mangialardi- parte dal presupposto che il dialogo col Governo è aperto, ed è l’aspetto più positivo, anche se resta viva la necessità che tutti i parlamentari delle regioni terremotate nell’interesse dei cittadini colpiti e indipendentemente dall’appartenenza politica, facciano pressione per le proprie comunità».
Tra i nodi principali c’è la questione del commissario, attualmente in regime di prorogatio. «Occorre individuare una figura che oltre alla competenza tecnica abbia una visione politica ed amministrativa, per far sì che le norme previste nella legge dedicata al sisma abbiano i giusti decreti attuativi -conclude il presidente di Anci Marche-. Non è il momento di dividersi e se gli animi sono esasperati le menti devono restare lucide perché le manifestazioni eclatanti il giorno dopo sono già dimenticate».
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