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A spasso nella pineta dello sballo,
un tranquillo sabato sera di devianza

SAN BENEDETTO - Nel cuore della città, basta semplicemente passeggiare, facendo attenzione alle persone intorno, per capire quanto il consumo e lo smercio di droga coinvolga sempre più giovani e giovanissimi. La pineta Pasqualetti e la zona intorno all'ex discoteca Atlantide i centri dello spaccio
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L’area dell’ex discoteca Atlantide

Le cronache nazionali sono piene dell’emergenza-droga che dilaga a Roma, e che riguarda sempre più giovani e giovanissimi. Un campanello d’allarme che suona da anni, ma che s’è fatto ancor più forte dopo la recente uccisione di Luca Sacchi, il personal trainer di 24 anni di Roma, per la morte del quale due persone sono ora accusate di concorso in omicidio. Questo ci dà lo spunto per una domanda: com’è la situazione a San Benedetto? La risposta è pessima e, per avere un quadro (parziale) di come stanno le cose, basta una semplice passeggiata di pochi minuti lungo via Olindo Pasqualetti, già viale delle Palme, la centralissima arteria del centro impreziosita da un’area verde riqualificata nel 2010, con vista sulla Palazzina Azzurra.

Un giro avvenuto nella serata di sabato 26 ottobre, quando l’orologio aveva da poco superato le ore 23. Quindi non certo notte fonda. In una manciata di minuti, il passante attento si è trovato dinanzi a tre situazioni. Un gruppetto di ragazzini che, a voce alta, manifestava la necessità urgente di “andare a caricare”: nello slang della strada significa andare a rifornirsi di droga. Pochi passi più in là, altro gruppo di teenager intendi a fumare, con un profluvio d’odore inconfondibile a dimostrazione che tra le mani non avevano semplici sigarette, né normali né tantomeno elettroniche. Ultima situazione, forse più grave: una ragazza (all’apparenza minorenne) piegata in due su una panchina che, attorniata da alcuni coetanei, si lamentava: «Mi gira la testa!». Malore estemporaneo o legato all’assunzione di qualcosa di troppo? Visto il contesto, tutto fa propendere per la seconda ipotesi.

Tre piccoli grandi episodi che non lasciano dubbi sull’uso di certe sostanze, ormai entrato nella vita comune di tanti giovani e anche giovanissimi. A tal proposito, in un recente intervento pubblicato su “L’Ancora” (organo d’informazione della Diocesi) il responsabile del Servizio territoriale dipendenze patologiche, il dottor Claudio Cacaci, tracciò  un quadro allarmante sul dilagare degli stupefacenti a San Benedetto: «Secondo la mia esperienza – le parole dell’esperto – posso dire che anche a 14 anni si inizia a fumare hashish e questa è una vera e propria maledizione per gli adolescenti. Infatti, il cervello deve ancora completare il suo sviluppo, che termina intorno ai 25 anni, e il consumo di hashish in giovanissima età è particolarmente dannoso per l’encefalo. Crea crisi di ansia e panico, tant’è che in alcuni casi ci sono stati dei ricoveri in Psichiatria di ragazzini stravolti da certe sostanze».

Il medico confermò quello che, come detto, chiunque può notare semplicemente facendo due passi dopo una certa ora in certi luoghi della città: ossia che reperire sostanze stupefacenti in Riviera è molto più facile di quanto si possa pensare. Alcune statistiche dicono che Roma ha una trentina di “piazze” di spaccio. Considerando l’immenso territorio della Capitale, i più smaliziati potrebbero dire che sono perfino poche se si considera che, secondo diverse testimonianze, soltanto nel centro di San Benedetto ce ne sono almeno due: una è l’area verde di via Pasqualetti, l’altra l’area intorno all’ex discoteca Atlantide.

Domanda finale, dal tenore retorico, che attendere una risposta da parte delle forze dell’ordine: non sarebbe opportuno mettere in campo dei mirati servizi di controllo e contrasto verso questi fenomeni? Certo, San Benedetto non è Roma, ma non per questo l’emergenza droga può essere lasciata degenerare sempre di più. Se si procede così, a briglie sciolte, non può che andare sempre peggio.

La pineta Pasqualetti

Rissa tra giovani in Piazza Roma, intervengono i Carabinieri


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