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L’Ascoli che non ci aspettavamo

ASCOLI - La squadra bianconera, simbolo della città, si trasforma da agnellino in leone e conquista una insperata salvezza: se il campionato fosse iniziato nel girone di ritorno la Serie A sarebbe stato un traguardo raggiungibile. Massimiliano Ossini testimonial di "Ascoli capitale italiana della cultura 2024". Ripopolamento della città ed ex Sgl Carbon: l’Arengo lancia anche la sfida social housing
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di Franco De Marco

Grazie Ascoli Calcio, presidente conferma tutti: ha vinto ancora il carattere della città che lotta

Grazie Ascoli Calcio per averci fatto vivere un romanzo a puntate con strepitoso lieto fine. La notizia della settimana è certamente stata, per gli ascolani, la conquista della salvezza in Serie B della squadra bianconera. Che impresa ragazzi. Quella formazione che ad un certo punto sembrava fatta da smidollati, che trotterellava in campo, senza uno schema di gioco in testa, senza soprattutto un carattere, destinata ragionevolmente alla Serie C, improvvisamente si è trasformata diventando una corazzata invincibile. Se il campionato fosse iniziato nel girone di ritorno forse sarebbe stata Serie A.

Festa bianconera al “Del Duca”: il presidente Neri, il sindaco Fioravanti, il vice presidente Di Maso

Insomma l’Ascoli ha fatto vivere ai suoi tifosi un’annata incredibile passando dalla disperazione all’entusiasmo. Il tutto, pensate un po’, senza che la squadra, causa il maledetto covid, potesse usufruire in campo del calore dei propri tifosi notoriamente molto vivaci. Merito certamente dei giocatori, che si sono trasformati da agnellini in leoni, dell’allenatore Andrea Sottil, del suo staff tecnico e della società. Visto come sono andate le cose, ci sarebbe quasi da consigliare al patron Massimo Pulcinelli di confermare per il prossimo campionato non solo l’allenatore, ma tutta la squadra in blocco. Perché se giocassero sempre come hanno fatto nell’ultima parte del campionato di quest’anno la serie A sarebbe un traguardo raggiungibile. Ha vinto la squadra di calcio ma ha vinto anche l’anima, il carattere, della città di Ascoli, di quella città che lotta sempre, e cerca di rialzarsi senza piagnistei, come nel caso del terremoto e ora della pandemia. Ancora una volta, come ai tempi di Costantino Rozzi, il calcio importante si identifica con la città in cerca di riscatto economico.

Ossini nelle vesti di araldo della Quintana

Capitale della cultura, Massimiliano Ossini simbolo di Ascoli in cerca di gloria e turisti

Da bravo conduttore televisivo, Massimiliano Ossini ha annunciato in tivvù di essere stato scelto dall’Arengo quale testimonial della città di Ascoli che aspira a diventare “Capitale italiana della cultura 2024”. Siccome l’immagine conta, e il sindaco Marco Fioravanti lo sa bene, la scelta è stata ben ponderata ed è caduta su chi può maggiormente trasmettere tra il grande pubblico (televisivo) l’idea di un capoluogo di provincia che vuole fare della sua bellezza e della qualità della vita il veicolo per un rilancio turistico che possa segnare un nuovo sviluppo. Massimiliano Ossini, napoletano-ascolano, con le trasmissioni “Linea Bianca” e “Linea Verde”, i suoi libri, la passione per la montagna e il suo innamoramento per il Piceno, è un simbolo di stile di vita. Sui contenuti delle attività culturali – non ci sono infatti solo la storia, l’architettura e l’ambiente – che saranno proposti nel dossier in fase di preparazione, con project manager Giorgio Bisirri, eccellenza intellettuale locale, ancora non è stato alzato il velo. Continuano le consultazioni con le associazioni locali ma ancora non sono state scoperte le ipotesi progettuali.

Lo stabilimento ex Carbon

Ripopolamento della città ed ex Sgl Carbon: l’Arengo lancia anche la sfida social housing

Dall’Arengo è partito un altro grande progetto che si aggiunge a tutta una serie che, se troverà davvero realizzazione, anche parzialmente male che vada, può contribuire a dare una spinta allo sviluppo e soprattutto al ripopolamento della città vittima di un costante decremento demografico. Quest’ultimo progetto approvato dalla giunta comunale riguarda la messa a disposizione, all’interno dell’area ex Sgl Carbon, per la quale si è ancora in attesa che inizi la bonifica (se va bene ad anno nuovo?), di un consistente numero di abitazioni a presso calmierato. Il social housing è quel tipo di edilizia che si colloca tra l’edilizia popolare e le proprietà private vendute e affittate a prezzo di mercato. Ad Ascoli ci sono già altri esempi che si devono alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli. Ovvero l’offerta di alloggi di qualità a canone calmierato alla portata soprattutto di giovani famiglie con redditi non elevati. In questo progetto il Comune prevede un investimento di circa 10 milioni di euro per l’acquisto appunto degli immobili (compreso un asilo) che saranno realizzati dalla “Restart”, società privata che è proprietaria dell’area, la quale nel suo programma di riconversione dell’area ha previsto anche abitazioni private.

Restano da vedere tempi e praticabilità. Il progetto, come detto, si concretizzerà solo che il Comune di Ascoli riuscirà ad attrarre i fondi messi a disposizione dalla Regione per questo tipo di operazioni. Se è vero, come vero, che i residenti in città diminuiscono – per la mancanza di lavoro in primo luogo – a causa dell’alto costo delle abitazioni e degli affitti, mettere sul mercato un numero consistente di abitazioni a prezzi vantaggiosi può essere una leva significativa ma naturalmente non esaustiva. Sul social housing il Comune ha già puntato anche con l’altro progetto che riguarda la riqualificazione urbana di una serie di immobili con al centro soprattutto il Palazzo Saladini Pilastri di corso Mazzini per il quale, con la stessa formula, il contratto preliminare, è stato ipotizzato l’acquisto. Intanto però speriamo che possa iniziare al più presto la bonifica dell’area ex Sgl Carbon. Sono passati troppi anni e la procedura rimane impantanata. Anche su questo ci sarebbe bisogno di pressing su commissario alla bonifica, Governo e Regione.

 


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