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Non è più tempo di improvvisazione: da Gal Piceno e Istao un marchio e idee per rilanciare le aree rurali (Video e foto)

OFFIDA - Presentati i risultati di uno studio che coinvolge l'intera area rurale di 23 Comuni piceni, folta rappresentanza di sindaci e amministratori. Le linee di Luciano Agostini, presidente del Gal Piceno, e di Mario Baldassarri, presidente Istao
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Gal Piceno: sindaci, amministratori e tecnici

 

di Pier Paolo Flammini

 

Un Piano Marketing, con tanto di un marchio territoriale, frutto di un lavoro lungo e messo a punto da professionisti del settore, per rilanciare l’intera area che fa riferimento al Gal Piceno che si occupa di organizzare iniziative economiche nell’area rurale della provincia, la quale comprende 23 Comuni (il più grande è Cupra Marittima, con poco più di 5 mila abitanti) pari al 20% della popolazione provinciale pur occupando il 75% del territorio.

 

Un’area che ha criticità simili: de-industrializzata, ha perso popolazione a partire dal Dopoguerra e nuovamente nell’ultimo decennio, fenomeno accentuato dal terremoto del 2016. Di questo si è parlato nell’incontro organizzato dal Gal Piceno venerdì 16 febbraio all’Enoteca Regionale di Offida, con la partecipazione del presidente dell’Istao Mario Baldassarri, partner e capofila dell’Associazione Temporanea di Imprese su incarico del Gal Piceno: di fronte a una nutrita platea composta da tantissimi sindaci e amministratori si è mostrato il “Piano Pluriennale integrato di Marketing e Promozione Territoriale” (misura 19.2.20 del Piano di Sviluppo Rurale Piceno 2014-2020).

 

Gal Piceno: il nuovo marchio d’area Pic On

Un insieme di azioni (dalla comunicazione alla realizzazione di un marchio d’area, dalla destagionalizzazione alle nuove tecnologie) che sono state illustrate da Smeralda Tornese, responsabile scientifico del progetto, dopo il quadro della situazione di partenza di cui ha parlato il coordinatore Giuseppe Sestili.

 

 

Luciano Agostini, presidente Gal Piceno

Luciano Agostini, presidente del Gal Piceno, commenta: «In questo lavoro sono stati fatti diversi passaggi per arrivare anche a definire un marchio per l’area del Gal Piceno, in modo che possa rappresentare questo territorio definendolo anche in relazione col resto della Regione Marche. Con questo marchio abbiamo cercato di organizzare la nuova programmazione dando un impulso un po’ forte».

 

Luciano Agostini, Smeralda Tornese e Mario Baldassarri

«Nel passato il Gal ha tentato di promuovere azioni soprattutto nei confronti verso i Comuni e la micro-impresa, adesso vorremmo provare a rilanciare i servizi in quest’area anche perché un problema importante è quello dello spopolamento e dobbiamo contrastarlo in questo modo – continua Agostini – Certo, le risorse che abbiamo sono poche, siamo passati dai 10 milioni di euro della vecchia programmazione ai neanche 3 attuali, ma abbiamo già sollecitato la Regione e mi sembra che l’assessore Antonini abbia una sensibilità particolare su questi argomenti, mentre in passato non era sempre così: speriamo di riuscire a compiere qualche passo avanti».

 

Mario Baldassarri, presidente Istao

Da parte sua Mario Baldassarri, presidente Istao e in passato senatore e viceministro per l’Economia e Finanze, ha illustrato alcuni aspetti fondamentali per quanto riguarda l’intero territorio marchigiano: «Per primo, dobbiamo essere in grado di comunicare, e comunicare bene, quello che abbiamo di attrattivo, e non per un pubblico locale ma cercando di intercettare l’interesse di chi vive a Francoforte o Amburgo. Ma dopo questo primo passaggio, rischiamo di rimanere impotenti, perché oltre a farci conoscere dobbiamo anche farci raggiungere».

 

«Le Marche sono mille aghi ma non sono una spada – ha continuato – quindi occorre sinergia. Ho notato molte volte come il campanilismo penalizzi la nostra regione, ma non ha senso promuovere una cittadina come Offida nel mondo senza far sapere cosa c’è nell’intorno, quindi gli altri borghi, la spiaggia, le montagne, Ascoli. Ma questo, ovviamente, una volta che i visitatori arrivino qui».

 

E Baldassarri ha prospettato alcune soluzioni infrastrutturali: «Si parla sempre di rendere l’Autostrada a tre corsie fino a Pescara, anche se a partire da Porto Sant’Elpidio ci potrebbe essere bisogno di una direttrice interna che colleghi Fermo con Ascoli e Teramo per chi si dirige poi verso Roma e Napoli. Avrebbe costi molto più bassi rispetto alle tre corsie».

 

Il Piano di Marketing si è composto di un progetto in cinque fasi di cui la prima è stata la raccolta di informazioni, in un territorio che oltre a perdere abitanti perde anche imprese attive. Ad esempio, sono stati ricevute circa 150 risposte da turisti che hanno soggiornato nell’area del Gal Piceno: il primo elemento di attrazione è risultata essere la bellezza dei borghi, e, una volta terminata la vacanza, altri elementi apprezzati sono stati il paesaggio e il patrimonio culturale.

 

Insomma, un vasto insieme di necessità e di azioni da implementare e soprattutto un comandamento che sembra sempre più prendere corpo tra gli amministratori locali: l’unione non solo fa la forza, ma è l’unica strada percorribile.

 

 


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