Fotoservizio di Pierluigi Giorgi
Un cinquantina di persone sotto la loggia dei Mercanti e poi in piazza dove erano presenti anche diversi poliziotti. Il secondo raduno delle Sardine picene in occasione del convegno antidroga (leggi l’articolo) non ha richiamato la stessa gente del primo happening. E’ stato comunque simbolico con l’esposizione dei cartelli con i 279 nomi dei partigiani uccisi durante la guerra di Liberazione e il canto di “Bella Ciao”. Tra i presenti anche il consigliere comunale Emidio Nardini, già candidato sindaco per la lista “Ascolto & Partecipazione”. Nel mirino non è finito il tema dell’evento (la lotta alla droga) quanto i relatori che parteciparono alla cena fascista di Acquasanta in occasione della ricorrenza della Marcia su Roma. «La mia presenza ci sta -ha detto Nardini- visto questo modo di fare anche nell’ultimo Consiglio in cui si discuteva la cittadinanza alla Segre e dove ci aspettavamo una condanna per la partecipazione alla cena. C’è questo sistema di voler dare un colpo al cerchio e una alla botte. Hanno giurato su una costituzione antifascista e questo ribadiamo». In piazza anche il presidente provinciale dell’Anpi, Pietro Perini. «Si sono permessi di andare a quella cena e ora sono a palazzo dei Capitani -accusa- in una città unica in Italia con due medaglie per attività partigiana. O partecipano alla cena o fanno gli amministratori, le due cose non sono compatibili. Ogni volta che arriveranno questi personaggi faremo cose di questo tipo. Questi sono i nomi dei giovani morti, 279 giovani che hanno dato la loro vita per la libertà, e questa città democratica li difenderà. Ascoli democratica e antifascista è contro chi fa certe cene e chi si trova lì per caso».
rp
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