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L’Arengo e l’industria riflettono sul futuro del Piceno Consind: commissionato uno studio all’Univpm

ASCOLI - Il Comune di Ascoli, con il sostegno della Camera di Commercio delle Marche e di Confindustria Ascoli, ha siglato una convenzione con l’ateneo marchigiano per analizzare le prospettive dell’area industriale, indagando sulle potenzialità e sul ruolo del Consorzio negli anni a venire
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di Federico Ameli

 

Per una città che guarda al futuro, lo sviluppo industriale deve rappresentare uno dei punti fermi a cui dedicare attenzioni e risorse per gli anni a venire.

Simone Ferraioli, Gian Luca Gregori, Marco Fioravanti, Gino Sabatini e Valerio Temperini

 

Per raggiungere l’obiettivo e mettere in campo una pianificazione adeguata al tessuto imprenditoriale del territorio, l’Amministrazione comunale guidata da Marco Fioravanti, con il sostegno della Camera di Commercio delle Marche e di Confindustria Ascoli, ha scelto di affidarsi ai ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche, con cui l’Arengo già da diversi mesi ha avviato un proficuo rapporto di collaborazione.

 

In base a quanto stabilito dalla convenzione stipulata lo scorso dicembre con il dipartimento di Management di Univpm, nei prossimi tre mesi gli esperti universitari porteranno avanti uno studio dedicato all’analisi delle prospettive dell’area industriale del Piceno, indagando sulle potenzialità e sul ruolo che il Piceno Consind – il Consorzio di sviluppo industriale delle valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino – potrà continuare a svolgere per il territorio e le aziende di riferimento.

 

«L’esperienza acquisita e il lavoro silenzioso svolto nell’ambito del riscatto dei parcheggi insegnano che ogni scelta politica deve essere sostenuta da un’analisi approfondita – afferma il sindaco Marco Fioravanti – questa convenzione sarà fondamentale per valutare attentamente la situazione e poi individuare l’aspetto economico e industriale ideale per permettere alla nostra zona industriale di tornare attrattiva, segnalando i punti di forza da migliorare gli aspetti meno positivi su cui lavorare.

La sede del Piceno Consind

 

È nostra intenzione creare un percorso strutturato per analizzare anche il carico economico della presenza del Piceno Consind sul territorio. Successivamente, una volta ultimato lo studio e compreso se la presenza del Consorzio arricchisce o indebolisce il territorio, potremo fare delle scelte, che comunque non potranno prescindere dalla valorizzazione dei dipendenti del Consind, dato che la nostra politica intende sempre tutelare il personale già attivo».

 

«La nostra zona industriale è sempre stata importante, attrattiva e ben organizzata anche a livello di spazi, ma sul tema Consind i miei predecessori avevano già sollevato più di una perplessità – aggiunge Simone Ferraioli, presidente di Confindustria Ascoli – il Consorzio è l’unico ancora attivo nelle Marche, dato che gli altri due sono già stati commissariati e messi in liquidità, e anche per questa ragione siamo portati a chiederci perché nelle altre province si sia arrivati a fine ciclo.

Simone Ferraioli e Gino Sabatini

 

Trattandosi di una gestione interamente pubblica, il bilancio è accessibile a tutti e, con particolare attenzione a quello del 2022, racconta di un ente che fattura 1,7 milioni di euro, cifre dimezzate rispetto a quelle del 2021, con oltre 40 milioni di debiti.

 

In base a dei parametri predeterminati e oggettivi utili a indagare lo stato di salute di ogni azienda, servirebbero ben 473 anni di tempo per risanare il quadro economico. Con questo studio vogliamo comprendere le dinamiche di un ente soggetto a controllo pubblico, interrompere un andamento negativo e mettere un punto a questa situazione, che rischia di frenare lo sviluppo e gli investimenti per diversi nostri associati».

 

Prima di prendere ogni decisione, però, sarà necessario ascoltare il parere del professor Valerio Temperini, che nei prossimi tre mesi avrà il compito di analizzare a fondo la situazione industriale ascolana. In questo senso, lo studio del professor Temperini prenderà le mosse dall’analisi della letteratura scientifica e di altri casi nazionali e internazionali di agenzie di sviluppo, per poi procedere alla raccolta di documentazione relativa al Piceno Consind per poter analizzare a fondo i dati a disposizione. Una volta completate queste due prime fasi di studio, i ricercatori universitari dialogheranno con le imprese e gli stakeholder del territorio per comprendere e individuare insieme i servizi necessari allo sviluppo industriale del Piceno.

 

 

«Fin dalla sua fondazione Piceno Consind ha avuto il compito di sviluppare delle aree industriali importanti, poi effettivamente sviluppate. Ora, invece, abbiamo di fronte a noi un’altra realtà economica, industriale e qualitativa in termini di rapporti tra istituzioni e mondo imprenditoriale – commenta Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche – oggi siamo chiamati a riflettere, a partire dai dati, sul potenziale valore aggiunto offerto dal Consind per il territorio.

 

Oggi uno sviluppo industriale di un’area come la nostra, molto vicina a quella teramana che può tuttavia contare su sgravi contributivi importanti, può essere messo in campo solo con uno studio dettagliato che tenga conto del sapere dell’università e del parere degli imprenditori.

 

In questo modo potremo sapere se il territorio ha bisogno di un Piceno Consind strutturato come oggi o di una nuova realtà con diverse prerogative, di un’agenzia che possa valorizzare gli imprenditori e attirare da noi aziende estranee al territorio, anche con il coinvolgimento della Regione.

 

Questo per noi è un anno zero – conclude – vogliamo procedere senza disconoscere ciò che il Consind ha fatto e i risultati raggiunti dal personale negli ultimi anni».

 

Presente in conferenza stampa anche il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, l’ascolano Gian Luca Gregori, che ha colto l’occasione per fare il punto sui progetti dell’università nel Piceno.

 

«La nostra sede di Agraria sta andando molto bene – afferma Gregori – stiamo crescendo anche in termini di matricole grazie a una collocazione strategica e ne sono molto felice. Nella giornata di ieri ho fatto visita anche alle facoltà di Infermieristica e Fisioterapia, riscontrando un grandissimo entusiasmo in questi ragazzi. La loro soddisfazione rappresenta la conferma di un’altra sfida vinta. Anche il corso di laurea in Tecniche di radiologia, partito in sordina, sta dando i suoi frutti.

 

Vogliamo portare avanti delle azioni che si collocano in una strategia condivisa di territorio, come nel caso del progetto di una scuola superiore universitaria, un sogno che intendiamo realizzare in collaborazione con le università di Perugia e L’Aquila.

 

Questa attività di consulenza si colloca dunque in una strategia di territorio ben più ampia e rappresenta un intervento di assistenza che un’università del territorio deve necessariamente mettere a disposizione. Il Comune di Ascoli ci ha chiesto di analizzare cosa si possa fare in termini di sviluppo dell’industrializzazione. Partiremo da una sistematizzazione di tutti i dati per conoscere lo stato dell’arte e cercheremo di indagare di quali servizi ci sarà bisogno per promuovere una strategia di territorio».

 

 


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