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Cupra al lavoro per il nuovo Piano di Protezione Civile: «Prevenire le emergenze e mettere in sicurezza i cittadini»

ELABORATO dai tecnici Alessio Acciarri e Lorenzo Mauri, predispone tutti gli interventi da mettere in campo in caso di eventi avversi, dal rischio idrogeologico a quello sismico, dagli incidenti rilevanti all'inquinamento. Ora dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale
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Alessio Acciarri e Lorenzo Mauri presentano il Piano di Emergenza Comunale e le 18 aree di assembramento in caso di emergenza

 

di Pier Paolo Flammini

 

Un Piano di emergenza comunale per la Protezione Civile: Cupra Marittima si prepara all’adozione dello studio che promette di delineare tutte le linee guida per eventi imprevisti, argomento purtroppo all’ordine del giorno anche a causa del cambiamento climatico e della complessità della nostra società.

 

Presentazione Piano dell’Emergenza Comunale a Cupra

Il Piano di emergenza comunale è stato così presentato, venerdì 3 maggio, nella Sala Consiliare del Comune di Cupra Marittima dal geologo Alessio Acciarri e dall’ingegner Lorenzo Mauri, i quali lo hanno redatto in modo che prossimamente il Consiglio comunale cuprense possa adottarlo.

 

Una prolungata organizzazione di eventi e comunicazioni alla cittadinanza saranno il corollario dell’adozione, per un intervento efficace in caso di evento avverso, come spiegato dal sindaco Alessio Piersimoni: «Torneremo a a presentare il piano in maniera dettagliata alla cittadinanza, sperando che non accadano ovviamente emergenze tali da renderne obbligata l’attuazione concreta. Valuteremo inoltre come ampliare le funzioni dell’App Dea Cupra anche all’informazione relativa ai rischi, tanto che già adesso c’è una sezione dedicata alla Protezione Civile».

 

A sua volta il comandante della Polizia Municipale, Leonardo Diomedi, ha commentato: «Questo è un piano importante per tutta la popolazione di Cupra soprattutto nelle primissime ore dopo l’evento avverso, perché, successivamente, interverranno i tecnici che guideranno gli eventuali soccorsi. Ma le prime ore sono fondamentali perché i cittadini dovrebbero sapersi muovere in autonomia».

 

Acciarri e Mauri, nell’illustrare l’elaborato, hanno affermato: «Dobbiamo far capire ai cittadini quali sono i rischi e come affrontarli nella maniera migliore». Tanti gli argomenti trattati: dal rischio idrogeologico a quello sismico, dal rischio incendio all’inquinamento costiero, dal maremoto al rischio industriale, dal rischio di incidenti rilevanti per finire a quelli connessi con il ritrovamento di ordigni bellici inesplosi e all’organizzazione di eventi.

 

Per ognuno di questi aspetti sono stati individuati dei modelli di intervento: dodici funzioni, ognuna con un responsabile e per ognuna elencate tutte le attività e gli obblighi da seguire, sulla base di uno schema che parte dall’Attenzione per arrivare al Preallarme, quindi Allarme e Cessata Emergenza.

 

«Gli allarmi possono essere comunicati attraverso note stampa, siti istituzionali, social, la fonica – continuano gli estensori – I Piani di Protezione Civile devono essere consultabili on line per incontri divulgativi e con vademecum riassuntivi, spiegano gli estensori. Saranno individuate 18 aree di attesa dove raccogliere la popolazione in caso di emergenza, e su queste aree sarà apposta apposita cartellonistica che specificherà in che modo recarsi in zona a seconda degli eventi. Sono state individuati edifici strategici e edifici sensibili mentre per quanto riguarda il rischio idrogeologico ci atterremo alle zone definite rischiose dai Piani della Regione Marche. Abbiamo anche quantificato quanti sono gli abitanti che rischiano di subire eventi di questo genere, ciascuno per ogni zona cittadina».

 

Un tema importante, sul quale occorrerà lavorare, sarà anche censire le persone disabili, anche temporanee, per gestire al meglio i soccorsi in caso di urgenza.


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