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Camela al vetriolo: «Nel centrodestra costruite liste su misura dei proponenti»

VOTO - Con Origlia e Viscione è stato escluso dalla tornata elettorale. «Ad aprile 2023 sono stato contattato dal sindaco Fioravanti che, volendo migliorare la squadra per il secondo mandato, mi ha chiesto di mettermi a disposizione, I "saggi" hanno detto no, ma conto di proseguire il mio impegno politico. Anche l'opposizione ha responsabilità in questa vicenda»
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Valeriano Camela

di Peppe Ercoli

«Le liste elettorali sembrano costruite su misura dei rispettivi proponenti, senza spazio per candidati con significativo consenso che avrebbero potuto mettere a rischio particolari equilibri e obiettivi personali».

Dopo Stella Origlia e Francesco Viscione, anche Valeriano Camela dice la sua riguardo la mancata candidatura del terzetto nelle liste del centrodestra in vista delle amministrative di Ascoli. «Una vicenda iniziata ad aprile 2023 quando sono stato contattato dal sindaco Fioravanti che, volendo migliorare la squadra per il secondo mandato, mi ha chiesto di mettermi a disposizione, prospettandomi subito l’intenzione di inserirmi nella lista di Fratelli d’Italia o nella lista del sindaco» racconta Camela. «Autorevoli esponenti locali di Forza Italia e della Lega mi hanno poi proposto la candidatura nelle rispettive liste ma, preso l’impegno con Fioravanti, ho declinato. Col tempo – aggiunge Camela – ho percepito qualche difficoltà del sindaco e mi è stato proposto di non candidarmi e di dare il mio appoggio dall’esterno».

Camela ha insistito sulla sua candidatura assicurando al sindaco che, «qualora avessi ottenuto un risultato elettorale importante, non avrei accampato pretese di ruoli di vertice e avrei fatto un passo indietro per non alterare l’assetto di giunta già in parte definito».

Quando ha iniziato a diffondere il santino elettorale le cose sono precipitate. Il comitato dei saggi ha posto il veto sulle candidature di Camela, Origlia e Viscione.

Valeriano Camela«Espellendo persone tranquille e ben viste. Di recente, la Lega di Ascoli, in forza di un accordo nazionale tra Lega e Udc, aveva reso disponibili due posti in lista per accogliere me e Viscione. Tuttavia – prosegue Camela – l’opposizione del sindaco ha reso inefficaci persino gli interventi dei livelli nazionali di Lega e Udc, che avevano sposato la nostra giusta causa politica, anche con l’intercessione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dello stesso partito di Fioravanti che, a mio avviso, non ha saputo esercitare l’autorevolezza richiesta dal ruolo di sindaco quando, alle prime avvisaglie di interferenze sulla mia candidatura da parte di alcuni timorosi “assiglieri” o “consessori”, non ha rimesso tutti in riga dichiarando che la mia candidatura era una sua scelta» affonda Camela che intende riprendere comunque l’impegno politico.

 

Ultima considerazione. «L’origine di questa triste vicenda risiede anche nell’assenza di un’opposizione agguerrita, che ha favorito il pensiero del vincere facile e di poter fare a meno di candidati scomodi elettoralmente».



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