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Il generale Vannacci ad Ascoli: «Non ci sono idee totalmente sbagliate: libertà di espressione per cambiare un’Europa che non piace»

ASCOLI - Sala della Ragione gremita per il candidato della Lega alle prossime europee, arrivato in città per presentare il suo ultimo libro e sostenere la causa del Carroccio in vista delle prossime elezioni
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di Federico Ameli

 

Archiviata già da qualche giorno la tappa in città di Matteo Salvini, con le elezioni amministrative ed europee ormai alle porte la Lega punta su un altro “big” della scena politica nazionale da presentare all’elettorato ascolano insieme al suo ultimo libro.

 

Andrea Maria Antonini, Roberto Vannacci, Giorgia Latini e Roberto Maravalli

Si tratta, questa volta, del generale Roberto Vannacci, candidato alle prossime europee tra le fila del Carroccio, che nella mattinata di oggi, martedì 28 maggio, è stato protagonista di un incontro andato in scena nella Sala della Ragione di Palazzo dei Capitani.

 

Sotto l’occhio vigile delle Forze dell’Ordine – «I nostri angeli custodi, sebbene non sia normale in un Paese civile dover essere protetti da un cordone di sicurezza» ha poi commentato Vannacci – il generale si è concesso a selfie e autografi di rito in piazza del Popolo, per poi salutare i moltissimi sostenitori che, nonostante la mattinata lavorativa, già da qualche minuto avevano preso posto in sala per ascoltare le sue parole.

Il selfie con l’assessore Monia Vallesi

 

Dopo qualche stretta di mano e un curioso siparietto con una candidata locale al Consiglio comunale, che ha simpaticamente offerto al generale una manciata di “santini”, accompagnato dall’onorevole Giorgia Latini, dall’assessore regionale Andrea Maria Antonini e dal responsabile provinciale della Lega Roberto Maravalli, Vannacci ha condiviso le sue posizioni in materia di diritti, valori e politica, finite negli ultimi mesi al centro di una polemica che non accenna a placarsi.

 

«Credo fermamente nella libertà di espressione del proprio pensiero – esordisce Vannacci tra gli applausi – Non esistono pensieri e idee totalmente sbagliate: esprimendole in libertà si crea lo sviluppo che ha caratterizzato l’Occidente e il benessere degli ultimi secoli.

Il pubblico in Sala della Ragione

 

Dobbiamo continuare a poter scrivere e pensare liberamente: se qualche idea, poi, dovesse risultare opinabile o non vera ben venga, ma nessuno ci tappi la bocca».

 

Tra gli applausi del pubblico, Vannacci ripercorre esperienze di vita alla base di valori e convinzioni che, dal suo punto di vista, sono stati spesso fraintesi ed esaminati fuori contesto e in malafede con l’intento di screditare la dignità del generale e dei suoi interlocutori. «Nonostante la censura e le falsità, la stragrande maggioranza degli italiani ha capito benissimo il mio pensiero».

 

I presenti in sala ascoltano con attenzione, mentre qualcuno in piazza manifesta perplessità per l’assenza di detrattori e contestatori. Fortunatamente, però, la mattinata scorre via senza eccessi e, soprattutto, senza incidenti.

L’ingresso in Sala della Ragione

 

«Questa Europa non ci piace, queste idee involutive portate avanti dal Governo europeo non rappresentano le nostre tradizioni – prosegue Vannacci – Voglio donare alle mie figlie un’Italia e un’Europa migliori di quelle di oggi. Cancellando la sovranità di ogni nazione, l’Europa vuole riunirci in un contenitore che non rappresenta più nessuno.

 

Esaltando le caratteristiche individuali di ognuno di noi, invece, si ottiene invece una comunità in grado di esprimere delle eccellenze. Siamo gli unici in Occidente che stanno cercando di eliminare le identità e le differenze tra popoli. La cristianità ci unisce, da Capo Nord a Malta, ci ha unito più di ogni altra caratteristica e oggi la vorrebbero cancellare.

 

Dobbiamo essere inclusivi e accogliere chiunque sia disposto ad adeguarsi ai nostri livelli di eccellenza e ai nostri usi, costumi e tradizioni, pur nel rispetto della cultura da cui proviene».

 

Con l’appuntamento elettorale distante una manciata di giorni, Vannacci rivolge un singolare appello al voto agli elettori ascolani. «Mettiamo una X, che non è una lettera dell’alfabeto italiano, o se preferite una decima, sul simbolo della Lega».

 


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