Porta Solestà vince il premio “Luca Luna”: il ricordo di un grande amante di Ascoli

ASCOLI - Intitolato alla memoria del giornalista e scrittore pugliese adottato dalla città, il premio ha offerto lo spunto per parlare del futuro della Quintana. L’emozione di Erminia Tosti, sua moglie e prima collaboratrice e dei figli Gian Marco ed Eliana. Storia di un amore scoccato negli anni '70
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Un momento del premio

 

di Walter Luzi

 

Luca Luna e Ascoli. È stato, tutto, solo per amore. La consegna del premio intitolato alla memoria del prolifico giornalista e scrittore pugliese al sestiere di Porta Solestà, ce lo ha ricordato. A sessantasei giorni dall’ennesimo palio di agosto conquistato per i gialloblù dal Luca (Innocenzi) cavaliere “cannibale”, e a ventiquattro anni dalla prematura scomparsa del Luca cronista appassionato. Il Centro Studi Giochi Storici a fare da tramite fra la generosità della famiglia di Erminia Tosti Luna, presenti i figli Gian Marco ed Eliana con i nipoti Jacopo, Eva e Giorgio, e la Quintana.

 

Presenti il presidente ed esponenti del Consiglio degli anziani, politici e amministratori locali e tanti sestieranti. Una rappresentanza di musici, arrivata con il gonfalone di Solestà, ha scandito, con squillo di chiarine e rullo di tamburi, i tempi della cerimonia, ospitata dalla Bottega del terzo settore.

 

Il giornalista Matteo Porfiri ha chiamato in causa, a turno, tutti gli ospiti, con i quali, inevitabilmente, si è parlato del futuro della Quintana. Bernardo Nardi e Mirko Isopi, del Centro Studi Storici sono chiari: «Il nostro centro vive per continuare a dar vita alla Quintana, che è una manifestazione identitaria della città. L’esigenza della realizzazione di un museo storico nelle sedi di ciascun sestiere non è più rinviabile. Di un luogo cioè, dove respirare per tutto l’anno l’atmosfera della giostra, con la sua storia, che è in fondo quella della nostra città. Musei dei sestieri che potrebbero, tutti insieme, dar vita ad un circuito culturale virtuoso anche in chiave turistica. La tradizione deve poter consegnare ai posteri qualcosa che è vivo».

 

Il saluto del Comune portato dagli assessori Donatella Ferretti ed Attilio Lattanzi. Quelli personali dal consigliere regionale Andrea Maria Antonini, che nel 1999, in qualità di assessore alla cultura all’Arengo, fu fra i primi ad apprezzare l’opera di Luca Luna, e dal professor Stefano Papetti che ne ha sottolineato il valore anche come storico dell’Arte. Il presidente del Consiglio degli anziani, Massimo Massetti, conta anche sul sostegno economico costituito da questo premio per poter ulteriormente arricchire il prossimo corteo storico con elementi innovativi che ne possano far sempre maggiormente risaltare i tratti di fierezza ed autorevolezza.

 

Erminia Tosti Luna, anima di questa come di tutte le iniziative che ricordano il marito, è, comprensibilmente la più emozionata. Di lei, Luca Luna, si era innamorato fra le nebbie di Jesolo, dove entrambi erano insegnanti, emigrati dalle rispettive terre natali per costruirsi un futuro inseguendo una cattedra di insegnamento.

 

Di Ascoli si innamorerà, altrettanto perdutamente, invece, di lì a poco dopo, quando verrà ad abitarci, a metà degli anni Settanta. Amore per la sua città di adozione, e passione per la scrittura, che hanno mosso, per mezzo di una straordinariamente vasta e qualificata produzione giornalistica e libraria, una gigantesca opera di divulgazione e valorizzazione del patrimonio, storico, artistico e culturale ascolano. Rimasta senza pari. Eccezionale per un forestiero, un salentino nato e cresciuto di fronte al mare di Salve, e trapiantato, ormai adulto, nella nostra città.

Gian Marco Luna

 

Erminia Tosti Luna, che era stata la sua prima collaboratrice, fra bisticci e notti insonni passate a consultare antichi documenti, ha saputo raccogliere degnamente l’eredità di Luca dopo la sua scomparsa, nel 2001, a soli 58 anni. Ha saputo tenerne sempre vivo il ricordo, completando e pubblicando i lavori iniziati rimasti nel suo computer, aggiornando e ripubblicando alcune vecchie edizioni. Aveva istituito anche una borsa di studio in memoria di Luca riservata ai migliori neolaureati del corso di Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali presso la sede ascolana dell’Università di Camerino.

 

Grazie all’interessamento del professor Marco Giovagnoli, a Luca Luna era stata intitolata anche la biblioteca della sede distaccata ascolana. La borsa di studio è stata assegnata finché le istituzioni locali sono state capaci di mantenerselo stretto quel corso. Ora, nella Quintana, la famiglia Luna ha trovato un nuovo, nobile mezzo per continuare a tenere alto il nome di Luca. Prima della consegna del premio nelle mani del console di Porta Solestà, Luigi Lattanzi, Gian Marco Luna ha ripercorso velocemente la poderosa produzione storico-letteraria del padre. Iniziata sulle colonne della benemerita rivista periodica Flash, diretta da Vincenzo Prosperi, e poi sul Corriere Adriatico di Carlo Paci.

Erminia Tosti Luna

 

Ai grandi avvenimenti e ai grandi personaggi Luca Luna preferiva le microstorie di gente umile, sconosciuti protagonisti del vissuto quotidiano cittadino, nei quali certamente, forse, meglio si riconosceva. Sul maxischermo alle spalle di Gian Marco, microbiologo marino del Cnr, spesso visto in tv a trattare delle grandi emergenze ambientali e climatiche del nostro tempo, scorrono copertine e titoli delle pubblicazioni di Luca ed Erminia Luna.

 

Sono tante. Molte presenti anche nelle nostre librerie di casa. Qualcuna divenuta, autentico, introvabile cimelio, e, soprattutto, fonte certa per tutti quelli che verranno dopo. Frutto di ricerca e rigorosa interpretazione dei documenti storici, di tanti giorni e di tante notti incollato allo schermo del suo vecchio Macintosh, nella sua opera instancabile di ricercare, e fissare per tramandarla, la memoria della città. Non per gloria, in un ambiente culturale locale chiuso, geloso e diffidente come quello di certi salotti bene esclusivi di provincia. O, tanto meno, per soldi. Ma, lo abbiamo detto, solo per amore. Di un mestiere meraviglioso, di una donna speciale. E di una città.

 

 


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