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Samb, Fedeli incontentabile:
«Il cuore non è mancato,
SERIE C - Roselli elogia i suoi: «Non so ancora capacitarmi di ciò che stanno facendo». La felicità di Calderini: «Successo fondamentale, siamo decimi e dobbiamo recuperare la gara con la Ternana»
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Roselli davanti la sua panchina e, alle sue spalle, l’allenatore del Rimini Acori (Foto Cicchini)

di Benedetto Marinangeli

Negli anni ’70 nel corso di Carosello c’era la pubblicità della Salvarani con la famiglia Benvenuti, gli “incontentabili”. Uno spot che si può tranquillamente abbinare alle dichiarazioni del dopopartita del presidente della Samb Franco Fedeli che, nonostante la vittoria sul Rimini, il sesto risultato utile consecutivo e l’aggancio alla zona playoff, come al solito storce la bocca.

«La partita l’avete vista tutti – commenta il patron rossoblù – il gioco non c’era. Certo, il cuore non è mancato ma non si è visto un tiro in porta. In questo modo non si va così lontano perché difficilmente si vincono sempre queste partite. Speriamo di recuperare al più presto tutti gli infortunati e per il momento godiamoci la vittoria ed il decimo posto insieme al Sud Tirol. Mi bruciano ancora i due punti persi con il Pordenone. Se avessimo vinto occupavamo una diversa posizione in classifica. Il 26 dicembre giochiamo di nuovo. Meglio così, sarò a San Benedetto perché altrimenti mi toccava la tombola con i nipoti».

Il presidente Franco Fedeli (Foto Cicchini)

Sul mercato di gennaio Fedeli è esplicito. «Vediamo bene, valutando sia le uscite che le entrate. Resta il fatto, però, che abbiamo anticipato tutti perché gli acquisti sono stati fatti a novembre. L’ingresso di Russotto ha dato vivacità alla squadra, confermando che è guarito ed è in crescita. E questo fatto è di buon auspicio per il futuro».

Fedeli poi, si lancia in una disgressione a livello economico. «Ho constatato con molto rammarico – dice – che ad oggi siamo al 50% in meno di presenze rispetto lo scorso campionato. Così non si può andare avanti. Non mi lamento ma la differenza c’è e la serie C non si può fare in questo modo. Se si continua in questo modo la Lega Pro è destinata a morire. Spese enormi e riscontri positivi in termini economici nulli per tutte le società».

«Non so ancora capacitarmi – è Giorgio Roselli che parla – di ciò che i ragazzi stanno facendo. Su quattordici sei sono fuorigioco se consideriamo l’infortunio occorso a Celjak (un affaticamento al polpaccio, ndr) e che Di Massimo non stava bene. In questi momenti e per come stiamo messi non si deve pensare alla brillantezza del gioco. Ci vuole serietà. Si giudicano le partite e tutto si accetta. Ma sarebbe meglio vedere anche la realtà. Vedere Gelonese in difesa, Ilari fare la punta, Calderini svariare sul fronte offensivo è veramente una bella cosa».

L’esultanza dei rossoblù dopo il gol di Calderini (Foto Cicchini)

Roselli analizza così il match.«Quando le squadre si chiudono –commenta- è sempre difficile giocare e bisogna leggere diversamente le partite. Nel secondo tempo con il 3-4-3 abbiamo giocato meglio. Il ritmo se possiamo lo abbassiamo ed allo stesso tempo bisogna anche accelerarlo improvvisamente. Nella ripresa l’abbiamo fatto meglio soprattutto nella riconquista del pallone. E poi eravamo alla terza partita in sei giorni. E’ questa la bellezza del calcio: ti mancano cinque giocatori e vinci, hai a disposizione tutti i titolari e perdi. Ora – conclude Roselli – ci proiettiamo al match di Gubbio».

Prima rete stagionale per Elio Calderini, implacabile dal dischetto. «Una vittoria sofferta – commenta – con la Samb che si è espressa al meglio. Non era facile fare gol. Il Rimini  era tutto arretrato in difesa e giocava basso. Un successo fondamentale. Ora siamo decimi ma dobbiamo sempre recuperare la gara con la Ternana. Il gol ci voleva ed ho festeggiato togliendomi la maglia perché era quello che sentivo di fare dopo tanto tempo. La mia ultima rete l’avevo realizzata lo scorso anno con la Viterbese ai play off. Questa Samb ha conquistato quattrodici punti in sei partite la conferma di un grande gruppo. Ci mancavano diversi giocatori ma ciò che conta è che chi metti in campo, poi dà sempre il massimo».

Dinanzi a microfoni e taccuini è poi la volta del tecnico del Rimini Leonardo Acori. «Sull’ azione del rigore per la Samb – dice – in difesa abbiamo combinato un patatrac. Non si può lasciare solo Signori in area a colpire di testa nonostante l’affollamento di uomini. Poi il portiere è uscito addosso a Rapisarda. E così abbiamo perso una partita che meritavamo di pareggiare perché nessuno riusciva a segnare. Volevamo dare continuità ai risultati casalinghi e con più raziocinio nei minuti finali potevamo portare a casa un punto. Sull’ episodio o vinci o perdi. Oggi abbiamo perso a causa della nostra ingenuità».

 


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