Riaperture e ripartenza, Antonini (Lega):
«Il Piceno non è assimilabile
alle tempistiche della Regione Marche»

EMERGENZA CORONAVIRUS - Il responsabile provinciale del Carroccio chiede a tutte le altre forze politiche, organi istituzionali, associazioni di categoria e cittadini della provincia di Ascoli di unirsi alla proposta
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«Premesso che sono quattro giorni consecutivi che nella provincia di Ascoli non si registra alcun nuovo contagio e che questo azzeramento è stato preceduto da numeri bassissimi nelle settimane precedenti indicando quindi una chiara tendenza e non casi episodici. Abbiamo inoltre letto tutti la dichiarazione dell’Osservatorio della Salute che prevede fine giugno come data prima della quale nelle Marche non si avranno nuovi contagi, ultima in Italia. Profetica o infondata questa previsione si regge soprattutto sui dati che arrivano dal nord della regione».

Andrea Antonini

Lo afferma Andrea Antonini, responsabile della Lega per la provincia di Ascoli, che parla anche a nome di tutti i responsabili cittadini della Lega del Piceno e dei due sindaci del territorio della Lega, Daniel Matricardi di Montalto Marche e Lucio Porrà di Montefiore dell’Aso. Che poi aggiunge: «E’ evidente quindi a tutti che ci sia una regione Marche funestata a metà dalla pandemia coronavirus, con due parti nette e distinte: un’area nell’estremo nord, soprattutto quella pesarese, con migliaia di contagi, particolarmente penalizzata e un’altra all’estremo sud , quella ascolana meno colpita. E’anche vero – continua polemicamente Antonini – che mentre il sindaco Ricci di Pesaro a fine febbraio invitava tutti ad andare in giro fischiettando per la città sottovalutando la gravità della situazione, quello di Ascoli Fioravanti il 22 febbraio faceva rinviare la partita di calcio con la Cremonese che sarebbe stata una potenziale bomba di contagio visto che la provincia di Cremona ha la percentuale più alta in Italia di infetti».

Matricardi, sindaco di Montalto

«Le percentuali parlano chiaro – è ancora Antonini che parla – la provincia di Ascoli rappresenta solo il 4,3% di tutti i malati di Covid delle Marche, ha avuto 11 decessi su 834 totali in regione, un tasso di mortalità al di sotto del 4% e solamente lo 0,131 della popolazione è stata infettata, ovvero 13 cittadini ogni 1.000. Basandosi su dati evidenti – dice – come Lega della provincia di Ascoli chiediamo a tutte le altre forze politiche, organi istituzionali, associazioni di categoria e cittadini di unirsi per chiedere alla Regione Marche e al Governo che nel programma delle riapertura, nel rispetto totale, rigido e reale di ogni protocollo di sicurezza della salute pubblica, la provincia di Ascoli venga considerata come soggetto separato e non assimilabile alle tempistiche che si adotteranno per la riapertura e la ripartenza della Regione Marche».

Porrà, sindaco di Montefiore

«La provincia di Ascoli – conclude Andrea Antonini – che ancora risente della grave crisi economica susseguente al 2008 con la chiusura e delocalizzazione di importanti aziende e ancora ferita dal terremoto del 2016 che ha portato al collasso tessuti economici e sociali, non può permettersi di rimanere immobile in un momento dove , ripetiamo, con le dovute e necessarie precauzioni di sicurezza dovrebbe rimettere in esercizio tutte le parti attive produttive del territorio. Ripartire, in sicurezza, ma da subito!».

 

 

 

 

 



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