Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” stavolta tace

SAN BENEDETTO - Da quando in Regione è “cambiata l’aria”, silenzio. Nulla da dire sui politici che governano le Marche. Intanto il "Madonna del Soccorso" è sempre più Covid, e anche il "Mazzoni" non se la passa bene. Così da Ancona arrivano i “generali” per domare la rivolta dei medici, e non solo
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di Epifanio Pierantozzi
Aiuto! Salvateci dal “Comitato salviamo il Madonna del Soccorso”. Sì, proprio il Comitato che da mesi battaglia(va) con la Regione per aver trasformato l’ospedale di San Benedetto in un lazzaretto-Covid, ma che non ha ottenuto nulla se non… visibilità.

Acquaroli e Ceriscioli

VECCHI E NUOVI – Detto che il precedente governatore (Ceriscioli) e i suoi governanti (Casini & Urbinati, più degli altri per appartenenza al territorio, e in maggioranza) non sono assolutamente difendibili, veniamo ai vincitori. La sera dello scorso 30 settembre, Francesco Acquaroli è stato proclamato ufficialmente nuovo presidente della Regione. Si deve aspettare il 15 ottobre per avere finalmente la Giunta. Però, nel frattempo, Acquaroli ha tutto il potere per decidere su una delle due emergenze che affliggono le Marche: il terremoto e prevenire gli effetti della seconda ondata Covid. Per quel ch’è dato sapere, sul fronte “prevenzione e preparazione” delle strutture ospedaliere alla “battaglia” dell’autunno-inverno contro il virus, gli unici che abbiano fatto qualche cosa siano stati i dirigenti dell’Asur Marche, con premi di migliaia di euro per quasi tutti. Una operazione che non va a buon fine perché i pochi dirigenti esclusi hanno fatto trapelare la notizia. Acquaroli blocca tutto.

L’ospedale di San Benedetto

RIAPRE INFETTIVI – Appena si profila un aumento di ricoverati-ventilati-intubati, il dg di Area Vasta 5 Cesare Milani decide di riaprire il reparto Infettivi del “Mazzoni”. Una riapertura – prevista per 16 letti, ma sembra che al momento tale numero non si sia raggiunto – solo per ricoverati e (massimo 3) ventilati. Quelli in più, dirottati al “Madonna del Soccorso”, o altre strutture delle Marche.

COMITATO SMS – Intanto il “Comitato SMS” (Salviamo Madonna del Soccorso) tuona contro la decisione, già presa ad Ancona, di far tornare l’ospedale di San Benedetto “lazzaretto Covid”. Inutile dire che il sindaco Piunti appoggia la protesta, ma questa volta potrebbe benissimo collegarsi con Acquaroli e dirglielo in faccia. Invece, né il Comitato SMS né il sindaco coinvolgono i politici. Come se i dirigenti regionali dell’Asl decidessero da soli.
Ora che il “Madonna del Soccorso” sta nuovamente trasferendo reparti e pazienti al “Mazzoni” o nelle cliniche private, il Comitato SMS tace. Protesta sì, ma Acquaroli & C. non si toccano.

L’ospedale di Ascoli

A/POLITICA – La maggioranza (centrosinistra) di prima è indifendibile, ma perché quella attuale (centrodestra) non viene mai nominata? Le decisioni dei dirigenti hanno sempre un “sapore politico” e si adeguano alle scelte fatte in Giunta Marche, poi ratificate in Consiglio, ma per togliere ogni dubbio di “strumentalizzazione politica” da parte del Comitato SMS, perché ora si mugugna, si borbotta, si protesta, ma senza mai tirare in ballo il… soggetto decisionale?

P.S. – Nostra piccola e ingenua proposta per salvare i due ospedali piceni dal Covid, e farli così operare senza timori da parte dei pazienti. La avanzammo lo scorso 15 ottobre nell’articolo titolato “Covid, nel Piceno cresce la richiesta di ricoveri: perché non requisire le cliniche private?”.

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