Quando Pablito firmò
la vittoria azzurra al “Del Duca”

CALCIO - L’addio a Paolo Rossi. Il ricordo dell’attaccante che affrontò l’Ascoli 12 volte in A , 1 in B e 1 in Coppa Italia. Giocò al “Del Duca” 8 volte, compresa l’unica gara disputata ad Ascoli dalla Nazionale
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di Andrea Ferretti

Dopo Dieguito se ne è andato anche Pablito. Il primo era stato il protagonista dell’Argentina mundial a Messico 86. Il secondo, alla sua stessa età (Maradona è scomparso pochi giorni fa a 60 anni, Rossi a 64), fu l’eroe dell’Italia mundial a Spagna 82.

Mondiali vinti da Italia e Argentina, ma soprattutto da Diego Maradona e Paolo Rossi, con quest’ultimo che fu pure capocannoniere e, nello stesso anno, anche “Pallone d’Oro”.

Ogni aggettivo per descrivere e ricordare il più grande calciatore di tutti i tempi (Maradona) e uno dei più forti attaccanti che abbiano messo piede in un campo di calcio (Rossi) è superfluo.

Sono tanti gli ascolani che hanno avuto la fortuna di assistere dal vivo a partite in cui l’Ascoli affrontava sia Maradona che Rossi, in un “Del Duca” che riusciva a contenere un numero enorme di spettatori (si è anche sfiorato i 40.000), ben oltre la capienza ufficiale.

Pablito ha affrontato l’Ascoli (in A, in B e in Coppa Italia) 14 volte, di cui 8 al “Del Duca” e lo ha fatto con cinque maglie diverse: giovanissimo con quella del Como, poi con quelle di Vicenza e Juve e infine, prima di appendere le scarpette al chiodo, anche con quella del Verona.

Ma Paolo Rossi c’era anche in occasione dell’unica partita disputata dalla Nazionale ad Ascoli. Fu lui, in maglia azzurra, a segnare su rigore il definitivo 2-0 (di Bruno Coni il primo gol) di Italia-Portogallo, amichevole del 3 aprile 1985. Era l’Italia di Bearzot che si preparava per il Mondiale 1986.

Aveva calcato il manto erboso del “Del Duca” per la prima volta nel 1976. Non aveva ancora 20 anni e giocava nel Como. Era il 28 marzo 1976, campionato di A 1975-1976, finì 1-1 e lui subentrò dalla panchina al 18’st subito dopo il pareggio bianconero (Gola su rigore) che ristabilì le sorti dopo il vantaggio di Scanziani, che dopo qualche anno sarebbe stato un perno proprio dell’Ascoli. Rossi ha poi giocato di nuovo al “Del Duca” con il Vicenza, campionato di A 1978-1979. Era il 29 aprile 1979 e finì 0-0. E anche l’anno successivo (1979-1980), ma con la maglia del Perugia, per ben due volte: il 5 settembre 1979 in campionato (1-0, Moro su rigore) e il 5 aprile 1980 in Coppa Italia (0-0). Al termine di quella stagione, umbri a metà classifica e Ascoli al 4° posto.

Castoldi, stopper dell’Ascoli, in un contrasto aereo con Rossi in Vicenza-Ascoli 1-1 del 1978-1979

Tornò due volte alla guida dell’attacco di una Juventus stellare nel 1982-1983 e nel 1984-1985. La prima volta era il 28 novembre 1982 e vinse l’Ascoli 2-0 con doppietta di Novellino, la seconda il 21 aprile 1985 e finì 1-1 con reti di Tardelli e Nicolini. Alla fine di questo campionato Ascoli in B e Juve in quella Coppa Campioni che viene ricordata per la strage dell’Heysel del 29 maggio, appena un mese dopo Ascoli-Juve.

Rossi tornerà al “Del Duca”, per l’ultima volta, il 5 aprile 1987. Giocava il suo ultimo campionato nel Verona. Era la Serie A 1986-1987 e la gara finì 0-1 con gol di Fontolan e con Pablito in panchina, entrato in campo al 32’ della ripresa.

Al “Del Duca” Rossi ha segnato dunque solo un gol, quello con la maglia azzurra, ma all’Ascoli, che ha affrontato altre sette volte, ne ha rifilati 6 in trasferte di campionato.

Dopo Como-Ascoli 1-1 del 28 marzo 1976, c’è stato un Vicenza-Ascoli 0-0 in B nel 1976-1977 (31 ottobre 1976) e di nuovo un Vicenza-Ascoli nel 1978-1979 (7 gennaio 1979) finito 1-1 con due gol d’autore in cinque minuti: 19’ vantaggio di Rossi, 23’ pareggio di Anastasi. Poi un Perugia-Ascoli 0-0 il 2 dicembre 1979. Quindi due scoppole a Torino con la Juve: 5-0 nel 1982-1983 (doppietta di Rossi e gol di Bettega, Tardelli e Platini) e 7-0 nel 1983-1984 (altra doppietta di Rossi, doppiette di Platini e Penzo e gol di Boniek). Con la Juve andò meglio proprio nell’anno in cui l’Ascoli retrocesse con il 2-2 del 2 dicembre 1984: segnò Cantarutti, pareggiò Platini, vantaggio di Rossi e definitivo pari di Dirceu. Infine il 2-1 di Verona-Ascoli del 23 novembre 1986 con i gol di Verza, De Agostini e quello bianconero di Peppe Iachini.

Fuochi d’artificio per la Nazionale quella sera del 3 aprile 1985 ad Ascoli


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