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Accese le fòchere: tra fiamme e preghiere,
in Riviera arde il fuoco della tradizione
(Foto e video)

SAN BENEDETTO - La città torna a celebrare la tradizionale nottata di falò, in onore della Madonna di Loreto. Tra Rosari e stand gastronomici, trionfa il folklore locale. Soddisfatto il sindaco Piunti
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di Marco Braccetti

Il fuoco a scaldare il corpo, le preghiere a scaldare l’anima e tante cose buone da mangiare per mettere allegria e voglia di stare insieme. Ecco qualche elemento della serata di oggi, lunedì 9 dicembre, quando lungo il territorio sambenedettese sono tornate ad accendersi le tradizionali fòchere.

Complice la temperatura non particolarmente fredda, questa tipica manifestazione pre-natalizia ha visto una buona partecipazione di persone di tutte le età. Il programma stilato dal Comune prevedeva ben 8 fòchere, collegate tra loro da un servizio-navetta gratuito.

«Le tradizioni sono importanti e la soddisfazione sta nel vedere che la città si coinvolge» ha detto il sindaco Pasqualino Piunti, partecipando all’accensione della fòchera dell’area San Pio X (una delle più grandi della Riviera) per poi visitare altri punti. «E’ bello vedere come le manifestazioni tipiche della nostra città, che siano religiose o civili, sono sempre più frequentate – ha continuato il primo cittadino -. Questo era un obiettivo che ci eravamo prefissati sin dall’inizio di questa amministrazione. Una bella cartolina per San Benedetto vedere così tante persone in giro, tanti bambini e famiglie».

A presiedere il rito dell’accensione c’era il nuovo parroco di San Pio X: don Ulderico Ceroni, che poi ha guidato la recita del Santo Rosario. Non va dimenticato, infatti, che gli sfavillati falò hanno in primis un significato religioso, essendo legati alla devozione verso la Madonna Lauretana. Infatti, secondo la tradizione religiosa popolare, questi fuochi illuminano il passaggio aereo della Santa casa di Maria, diretta da Nazareth a Loreto. Dopo la preghiera, si sono aperti gli stand gastronomici, con prodotto offerti dai Comitati di quartiere Marina di Sotto, Santa Luca ed Europa.

Così, di generazione in generazione, le fochere continuano a scaldare i sambenedettesi, ed anche il sindaco Piunti apre il suo scrigno dei ricordi: «Da bambino mi piaceva girare per le fochere, ma ricordo che non ce n’erano tante come oggi. Prima erano lasciate all’iniziativa privata di qualcuno, la più grande era al porto, in zona cantieri navali. Mentre da qualche anno a questa parte c’è una distribuzione più omogenea in tutte le zone. Questo anche grazie ai comitati, alle associazioni locali ed alle parrocchie: tutti impegnati per portare avanti questa bella tradizione».

Per fare un esempio di quanto le fochere siano radicate nella tradizione sambenedettese basta citare il primo verso di una poesia dialettale firmata da Giovanni Quondamatteo, interamente dedicata a questo particolare rito: “Le fòchere a-ccj’ha sempre usàte, da jò a la maréne a lu paèse àte”. Traducibile così: “Da sempre, le fochere sono un’usanza, dalla Marina al Paese Alto”.

Una delle fòchere accese stasera, lunedì 9 dicembre, a San Benedetto


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