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Il caso del bilancio della sanità regionale, Acquaroli: «I fondi saranno incrementati»

POLEMICA sulle risorse assegnate alle aziende sanitarie marchigiane, che rispetto al 2023 al momento sono pari a circa 150 milioni in meno. Il governatore della Regione parla di mistificazione della realtà, mentre l’esponente Dem Carancini attacca: «Soldi strappati ai territori»
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Il presidente della Regione Francesco Acquaroli

 

di Luca Patrassi

 

La polemica sul bilancio preventivo 2024 che, per la sanità regionale, indica circa 150 milioni (19 milioni per il Piceno) in meno rispetto al 2023 resta al centro del dibattito e delle polemiche.

 

A prendere posizione sono il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli e il consigliere regionale Democrat Romano Carancini.

 

Una polemica fondata sul nulla secondo Acquaroli mentre Carancini “tocca” duro e attacca frontalmente l’assessore Filippo Saltamartini.

 

Precedenza al governatore Acquaroli, autore stamattina di un post sulla sua pagina social: «Volevo tranquillizzare tutti – scrive il governatore della  Regione Marche in un post sul proprio profilo Facebook – rispetto alla notizia dei tagli alla sanità marchigiana, notizia inesistente ma solo frutto della mistificazione di qualcuno che ha evidentemente l’interesse unico a destabilizzare un sistema che sta già affrontando sfide complesse».

 

Aggiunge Acquaroli: «A chi mi chiede come mai allora ci sia stata questa notizia la risposta è molto semplice: abbiamo anticipato alle aziende una parte delle risorse totali che poi verranno incrementate. La sanità ha sicuramente molti problemi strutturali, ma se c’è stato un Governo che ha deciso di invertire la tendenza aumentando i trasferimenti alle Regioni è quello attuale presieduto dal Presidente Meloni, e grazie a queste risorse anche nella nostra regione avremo a disposizione per la prima volta una quota aggiuntiva.

Stiamo lavorando e dopo l’approvazione delle due riforme che hanno attribuito maggiore forza alle aziende territoriali e studiato i fabbisogni, dopo aver proceduto alla selezione dei nuovi direttori si stanno finalmente mettendo in campo gli interventi per migliorare la nostra sanità.

Resta chiaro che in soli tre anni non si può invertire il deficit del personale, frutto della mancata programmazione dei decenni precedenti, occorrerà molto tempo».

 

Da Torrette al Sanzio è un attimo: «Come per l’aeroporto, che ha registrato quest’anno – rileva infine il governatore Acquaroli – il secondo risultato di sempre per numero di passeggeri, e per il turismo, con dati record migliori di sempre, la verità non è proprio come qualcuno tenta di raccontarla. Questo non significa che non si può fare meglio e di più, ma semplicemente che il risultato finale dipende anche dal punto di partenza. Stiamo lavorando tutti i giorni per le Marche ed i Marchigiani e mai come in questo periodo la nostra Regione viene considerata nel contesto nazionale, questa è l’unica verità inconfutabile».

 

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Romano Carancini

Il consigliere regionale del Pd Romano Carancini la vede in maniera opposta ed anche lui si è affidato alla sua pagina Facebook per una riflessione sul bilancio della sanità: «All’assessore regionale Filippo Saltamartini, commissariato dal sottosegretario Aldo Salvi in materia sanitaria, è stato affidato – rileva il consigliere Dem – il compito di scrivere le “veline”.

Poco fa si è esercitato a giustificare la delibera di fine anno della Giunta Acquaroli nella quale, di fatto, si tagliano i fondi sanitari ai territori e si sancisce la sfiducia nei confronti delle aziende sanitarie e dei loro direttori generali.

Ma come stanno le cose in base a ciò che è scritto nella delibera n. 2074 del 29 dicembre 2023?

Le risorse 2024 non destinate al sistema delle aziende sanitarie ma trattenute dalla Gsa (Gestione Sanitaria Accentrata) equivalgono al taglio di ciò che avrebbe dovuto essere destinato ai territori.

In termini concreti sono soldi strappati ai servizi per i cittadini e trattenuti indebitamente dal sistema centrale regionale, dalla politica regionale, che li utilizzerà per “le convenienze” di qualcuno più che di altri.

Ed è un modo di governare la sanità poco trasparente, privo di programmazione e, sotto altro aspetto, privo di fiducia verso i direttori generali delle stesse aziende.

Si tenga presente che nel bilancio 2024 verranno trattenuti alla gestione politica centrale oltre 112 milioni, in aumento rispetto al dato 2023 del 271% (erano poco sopra 41 milioni) e addirittura imparagonabile rispetto ai circa 7 milioni  del 2022».

 

Cosa ne deriva secondo Carancini? «È evidente che, al contrario di ciò che Acquaroli e Saltamartini dichiarano da anni, il governo sanitario della destra tende ad accentrare la gestione di una parte cospicua delle risorse per le utilità estemporanee ed elettorali, evidentemente a scapito dei territori.

Non a caso l’assessore Saltamartini “mette le mani avanti” per giustificare l’esplosione dell’assegnazione delle risorse alla Gestione Sanitaria Accentrata affermando che “quelle risorse sono finalizzate anche all’attuazione del Pssr con particolare riferimento agli ospedali di base di area disagiata”.

Domanda spontanea: perché i direttori generali delle aziende non erano in grado di programmare il Pssr nei rispettivi ospedali di area disagiata? E poi c’è l’avverbio “anche” dietro al quale si nascondono tutte le piccole e grandi mance che Saltamartini elargirà senza dire a chi e perché. Con vista particolare agli amici degli amici».

 

Prosegue l’esposizione del consigliere regionale Pd: «C’è un secondo dato allarmante nella delibera: le risorse sanitarie per gli enti diversi da quelli pubblici aumentano da 44 milioni circa a 58 milioni circa, con un incremento di oltre il 30%.

Per quale ragione? E poi, infine, la solita menzogna di Saltamartini: ancora vuol far credere ai cittadini che la cosiddetta quota premiale della sanità per le Marche sia collegata al giudizio di essere tra le migliori regioni in materia sanitaria. Una bugia che ripetuta mille volte rischia di mandarlo all’”inferno” tanto è sfacciata.

La politica della sanità marchigiana è allo sbando e anche in questo ulteriore importante passaggio della delibera del 29 dicembre scorso si dimostrano tutte le disuguaglianze e soprattutto l’incapacità di dettare una svolta verso i cittadini».

 

Sulla vicenda interviene anche il Pd Marche, che chiede spiegazioni su almeno 3 questioni fondamentali: «Perché è stato ridotto il finanziamento per il 2024 nonostante un aumento complessivo, in termini assoluti, dei fondi statali per la sanità, dovuti alla fortissima inflazione?

Perché il legittimo accantonamento è stato aumentato del 271% rispetto al 2023 quando le risorse per risanare la sanità marchigiana servono ora?

Che ne sarà di queste risorse, ben 112 milioni di euro, trattenute e lasciate alla Gsa – Gestione Sanitaria Accentrata – e genericamente disponibili per qualsiasi volontà dalla giunta regionale?

Perché sono state aumentate del 30% verso gli enti privati invece di rafforzare la sanità pubblica per tutti?».

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