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Ast, sindacati e la tombola dei precari: oltre 200 a reggere la Sanità picena senza la certezza di una stabilizzazione 

ASCOLI - Proteste, incontri e spaccature tra i rappresentanti dei lavoratori e tra questi e la direzione, non solo per strappare rinnovi di contratti, che però sono sempre per pochi mesi. Il primo anno della nuova Azienda Sanitaria Territoriale si chiude un po' come si è aperto, con un fronte che lancia l'allarme sulla piaga della carenza di professionisti e l'altro che deve far quadrare i conti, anche attraverso la dotazione organica 
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di Maria Nerina Galiè

Da meno 30 a meno 20 i rinnovi dei contratti del personale sanitario in Ast Ascoli, a suon di proteste sindacali, incontri tra rappresentanti dei lavoratori e direzione, inframmezzati da un tentativo di raffreddamento in Prefettura in questo fine 2023.

Il primo anno della nuova Azienda Sanitaria Territoriale si chiude un po’ come si è aperto, con un fronte che lancia l’allarme sulla piaga della carenza di professionisti e l’altro che deve far quadrare i conti, studiando bene il fabbisogno di personale.

 

Ed i numeri, che non sono quelli della tombola volti ad aggregare nel periodo natalizio, piuttosto hanno diviso i sindacalisti, tra loro, e questi dalla compagine direttiva, girando vorticosamente intorno ad un problema che la Sanità picena si porta dietro da tempo: tanti, troppi precari a sostenerla.

A dimostrarlo è la battaglia che si è accesa dopo il mancato rinnovo, di contratti sempre a tempo determinato, di una cinquantina di questi.

Erano circa 240 su 2.600 dipendenti, rinnovati di semestre in semestre dal periodo Covid, di cui solo 24, ora, sono passati a tempo indeterminato.

 

Nel pallottoliere del precariato sono quindi rimasti gli altri 226.

A 150 lavoratori era stato rinnovato il contratto, ma sempre a termine. Fuori gli altri, circa 50, o 45, poi diventati 51 (secondo l’ultima nota sindacale di Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica,  Nursing Up, Fials e Ugl Salute), scatenando le proteste delle organizzazioni sindacali.

La successiva proroga di altri 15 lavoratori, o 17, ha fatto deporre l’ascia di guerra da parte di qualcuno, nella speranza di riaprire le trattative. Altri hanno detto chiaramente: o tutti o nessuno, si va avanti con la mobilitazione.

 

Poi c’è stato il “giallo” della convocazione della Rsu, ma non tutta: chi è rimasto fuori ha tentato di aggregarsi (Usb). Ed allora la riunione si è chiusa e ne è stata riconvocata un’altra: tra l’Ast e la rappresentanza sindacale che ha sospeso – non interrotto – lo stato di agitazione.

«Ed altri 14 precari su 51 sono stati rinnovati» annunciano Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica,  Nursing Up, Fials e Ugl Salute che spiegano come si è arrivati a questo: «La direzione ha ribadito che l’impossibilità di prorogare alcune decine di contratti in scadenza dipendeva dalla mancata copertura finanziaria delle retribuzioni nonché dagli Atti aziendali di individuazione della dotazione organica dell’Azienda.

A seguito dell’incessante, serrato confronto, la direzione generale ha dichiarato la propria disponibilità a ridurre il mancato rinnovo dei tempi determinati a 20 contratti e dunque a prorogare ulteriori 14 tempi determinati, in particolare 11 oss e 3 ausiliari.

Queste organizzazioni sindacali, pur dichiarandosi insoddisfatte, hanno dovuto prendere atto della posizione assunta dalla direzione comunicando alla stessa la ferma volontà di voler proseguire il confronto finalizzato al recupero delle unità di personale, alla stabilizzazione dei precari in possesso dei requisiti, alla definizione di tutte le altre problematiche che da troppo tempo giacciono insolute in violazione ad alcuni fondamentali diritti sanciti dal vigente contratto nazionale». 

 

Tutt’altro che soddisfatta l’Usb, tra gli esclusi della convocazione al tavolo della Rsu: «Nessuna proroga per circa 20 lavoratori e lavoratrici, che la dg si appresta a mandare a casa come ringraziamento di Natale per il lavoro svolto».

Una stoccata anche alle altre organizzazioni sindacali che, secondo Usb, sono state a guardare.

«Non solo è urgente il mantenimento del posto di lavoro degli attuali precari tuona infine Usb che indice una nuova  mobilitazione, per il 28 dicembre alle ore 10 davanti all’ospedale “Mazzoni” di Ascolima anche nuove e stabili assunzioni. Noi continuiamo lo stato d’agitazione per la proroga dei contratti a termine, a garanzia della dignità e del salario delle lavoratrici e dei lavoratori precari, molti monoreddito, e della qualità e continuità dei servizi».



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