«File di attesa aumentate e facilmente troviamo barelle sparse nei corridoi: questo il biglietto da visita per l’imminente stagione estiva?»
Se lo chiede Cittadinanzattiva, assemblea territoriale di San Benedetto.
«Non trova ancora pace e stabilità la gestione della Ast Picena – si legge in una nota del gruppo – e ciò non appartiene ad una nostra astratta percezione ambientale ma per effetto dei problemi ancora irrisolti, che determinano difficoltà di accesso alle cure. Nulla che si possa accreditare al nuovo commissario, anche in merito alla recentissima determina che obbligherebbe medici dei reparti, partendo da quelli con meno anzianità di servizio, a lavorare in Pronto Soccorso. Una determina evidentemente già pronta all’arrivo del neo commissario.
Ma i Dipartimenti non erano stati creati per trovare soluzioni nel loro interno? Viene pesato il cosiddetto rischio clinico a carico dei medici del Pronto Soccorso? Se sì, quali soluzioni sta adottando la direzione sanitaria per diminuirlo? Il medico strutturato del Pronto Soccorso di notte continua a salire e scendere tra l’osservazione breve al piano superiore?
Questa associazione in passato aveva già depositato degli esposti in Procura, visto che le soluzioni dagli uffici aziendali ex Area Vasta 5, oggi Ast, non arrivavano ed in particolare per le attività Pronto Soccorso di San Benedetto, ma ad oggi i problemi rimangono gli stessi.
La politica che governa potrebbe interessarsi di questi problemi che ricadono sui cittadini?
Ribadiamo, come si spiega che nonostante la presenza di tre medici in Pronto Soccorso continuano a persistere lunghe file in attesa e barelle nei corridoi?
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