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Infermieri nelle ambulanze, quindi più medici per il Pronto Soccorso: la Siiet incontra gli studenti di Infermieristica ad Ascoli

SANITA' - Il tema è al centro di una auspicata riorganizzazione del sistema dell'Emergenza e Urgenza. Il primario del servizio di Ast Fermo, Antonio Ciucani: «Su 100 codici rossi in uscita, a seguito di valutazione sanitaria, solo il 5, 8% rientra con lo stesso codice di massima priorità»
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Gli studenti del terzo anno di Infermieristica e colleghi infermieri del 118 insieme con Cristiano Calò e Paolo Armillei

 

di Maria Nerina Galiè

Pronto Soccorso e 118 in affanno per mancanza di medici, in Italia, nelle Marche, Piceno e  Fermano non sono esenti.

Servizi affini, stessi problemi, territori da coprire (accade nel Piceno e nel Fermano) che si spalmano dalla costa alle aree interne e montane.

La soluzione, al momento, è vista nelle cooperative che forniscono medici a gettone, sia in Ast Ascoli che in Ast Fermo.

 

«Ma con tutti quei soldi (nel Piceno è stato appaltato un servizio per 16 milioni di euro in 4 anni) – dicono senza mezzi termini alcuni operatori – ci si pagano davvero tanti, ma tanti infermieri. Specializzati nell’emergenza, potrebbero salire nelle ambulanze delle associazioni di volontariato, al posto del medico laddove possibile».

 

Sebbene non è contrario all’utilizzo delle cooperative, il dottor Antonio Ciucani, direttore di Pronto Soccorso e 118 di Ast Fermo è molto favorevole alla messa in campo delle ambulanze infermierizzate.

«Partiamo da una realtà – afferma il primario – su 100 codici rossi in uscita, cioè dichiarati al momento dell’attivazione dell’ambulanza, a seguito di valutazione del personale sanitario giunto sul luogo del malore o dell’incidente, solo il 5, 8% rientra con lo stesso codice di massima priorità.

Tra i Pronto Soccorso di Ascoli, Fermo e Macerata, sono una cinquantina i medici. La metà di quelli che servirebbero.

Distogliere delle figure mediche dal servizio 118, sempre nell’ottica di una riorganizzazione che non vada a detrimento del servizio, vorrebbe dire avere più professionisti da impiegare nei Pronto Soccorso». 

 

Una giornata di formazione, sulle competenze e responsabilità infermieristiche nelle gestione degli interventi di emergenza e urgenza nei mezzi di soccorso avanzati a leadership infermieristica, è stata promossa ad Ascoli dall’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con la  Siiet (Società Italiana degli Infermieri di Emergenza Territoriale).

Tra gli organizzatori, il marchigiano Luigi Cristiano Calò (vice presidente nazionale) e l’ascolano Paolo Armillei (referente regionale), freschi del Congresso di Firenze, e nel cui manifesto c’era proprio l’obiettivo di sollecitare l’istituzione un corso di laurea infermieristica, ad indirizzo clinico in Emergenza Urgenza, al fine di “colmare – si legge nel manifesto sottoscritto da tutte le organizzazioni presenti nel capoluogo toscano – l’attuale carenza di personale infermieristico e una valorizzazione delle competenze infermieristiche avanzate”.

 

Oltre 50, tra studenti del terzo anno di Infermieristica e colleghi infermieri del 118, hanno seguito e dibattuto con Cristiano Calo’. E’ stata una occasione di confronto su un argomento importante sia per i giovani prossimi al mondo del lavoro che per i professionisti già operativi sul territorio.

 



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