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Sanità, spirano forti venti di crisi fra sindacati e direzione della Ast

ASCOLI - Fra le critiche mosse al direttore Natalini «il piano ferie fatto senza reali assunzioni, una politica sanitaria che spinge i cittadini verso la sanità privata»
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La conferenza stampa dei sindacati della sanità picena

 

di Peppe Ercoli

Si acuisce la crisi di rapporti fra la direzione dell’Azienda sanitaria di Ascoli e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Nursing, Fials, Ugl e Rsu che nel corso di una conferenza stampa hanno espresso critici molto forti al direttore Nicoletta Natalini annunciando che in attesa di segnali confortanti per il personale sanitario e, conseguentemente, per i servizi erogati all’utenza, «dopo le elezioni la battaglia sindacale si inasprirà e anche molto», come hanno detto Giorgio Cipollini, Viola Rossi e Paolo Grassi a nome di tutte le sigle sindacali che hanno convocato il punto stampa.

Viola Rossi (Cgil)

 

Il nodo ferie crea tensione fra gli operatori sanitari, visto che l’estate è ormai alle porte. «I reparti sono letteralmente nel caos per i piani ferie estive e le assunzioni tanto paventate, ancora non se ne vede la luce. Crede davvero, la direttrice, che a fine maggio troverà professionisti qualificati che, con la scarsità di infermieri che pervade il territorio, lascino altri posti di lavoro per venire a farsi sfruttare per i 3 mesi estivi, prima di ricevere il ben servito? E pensa che, anche trovandoli, riuscirebbe a colmare una carenza che sfiora le 50 unità di personale infermieristico?» chiedono i sindacati per i quali questo «sembra abbastanza inverosimile considerando anche i tagli fatti al piano assunzionale 2024-2026, pubblicato in sordina pochi giorni fa senza il dovuto confronto sindacale, che prevede la riduzione (oltre a quella già nota) di ulteriori 41 dipendenti tra medici e comparto».

 

Giorgio Cipollini (Cisl)

Poi l’affondo contro la Natalini. «Alla nostra direttrice – affermano Cgil, Cisl, Nursing, Fials, Ugl e Rsu – non piace che il sindacato lamenti la realtà dei fatti e dunque cosa fa? In primis, in spregio al regolamento sulle relazioni sindacali, ha convocato la delegazione trattante al mattino tentando di limitare la partecipazione dei componenti la Rsu (che ovviamente lavorano nei reparti) e rendendo, in fatto e in diritto, inagibile il confronto, come successo all’ultima occasione; in secundis, tenta di impedire la mobilitazione sindacale paventando che la stessa ‘può determinare un intralcio al regolare svolgimento delle attività sanitarie’ sebbene, in anni di presidi e manifestazioni, mai i sindacati hanno messo neanche lontanamente in pericolo i servizi o la circolazione di mezzi e persone».

 

Paolo Grassi (Rsu)

Per questi, e moltissimi altri motivi legati alla riorganizzazione dei servizi quali la Cot, l’Osco, le Radiologie, i Cup, il Dipartimento di Emergenza e Urgenza e molti altri, le rappresentanze sindacali e la Rsu, a cui si sono aggiunti i sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl per gli appalti di pulizia e somministrazione pasti dell’Ast, confermano le due assemblee-presidio lunedì presso l’ospedale di San Benedetto e martedì presso quello di Ascoli, dalle 13 alle 15.

 

«È ora che la collettività Picena, privata giorno dopo giorno del fondamentale diritto di fruire di un dignitoso servizio sanitario pubblico, così come sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione, sia messo a conoscenza di quanto sta accadendo all’Ast di Ascoli per dire basta a questo scempio di una sanità che avvantaggia sempre di più i privati rispetto al pubblico».

 



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